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Grafologia

ripresaNessuna scienza, ammonisce Allport, può presumere di avere il monopolio della conoscenza quando si tratta della personalità umana che è indubbiamente la più complessa delle realtà create. La grafologia propone una sua indagine. Essa consiste nella lettura dei messaggi in codice che il cervello registra nel tracciato grafico; tra i vari metodi di indagine grafologica esiste anche quello italiano elaborato, in maniera del tutto autonoma e originale, da Girolamo Moretti. 

L’indagine grafologica di Padre Moretti “parte nel senso opposto rispetto ad altri autori grafologici: dal centro alla periferia dell’uomo vale a dire dall’osservazione delle sue strutture portanti e comportamenti alla sua espressione grafica e non viceversa dal comportamento scrittorio alla personalità che l’ha prodotta. […] Così elaborata e a misura d’uomo, la sua grafologia si articola attraverso una fine e originale semiologia che interessa tutti i piani della personalità: psicologico, mentale, comportamentale e perfino somatico.

Come la natura, Moretti punta sulla irripetibile individualità della persona umana; da qui quella sfumata misurazione che partendo dai segni grafologici arriva a quantificare l’organizzazione del carattere, l’egoismo- altruismo e perfino gli istinti” (Palaferri N., Dizionario grafologico morettiano G. Ripesi Editore, 2013, pag.20).

Moretti ha introdotto il linguaggio grafologico mettendo in rilievo che che fra tutti i segni ne esiste uno particolarmente significativo e rappresentativo: la lettera. Questa ha una forza espressiva che riguarda lo stesso scrivente perché egli, mentre sta tracciando la singola lettera, vi esprime tutto se stesso e vi si identifica al punto di proiettarvi quello che gli è, di registrarvi l’idea che si fa di sé e delle cose, come sente se stesso e gli altri. Per questo si intende la lettera come l’io, l’idea e il sentimento.

Ogni successiva lettera viene simbolicamente percepita come il tu, l’Altro. Gli stimoli simbolico-espressivo inconsci hanno per Moretti il potere di modulare le forme letterali sulla base degli atteggiamenti abituali che lo scrivente ha nei confronti propri e dell’ambiente. Tale simbolismo ha il potere di stimolare e influenzare l’attività centro-periferica, rivelando le strutture e i comportamenti del cervello e le sue funzioni più o meno sfumate. La lettera è quindi il segno principe in grado di rilevare il temperamento e della storia del soggetto.

Nella nostra scuola è seguito questo approccio: dinamico ed in grado di concepire la personalità in modo organico e unitario.

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