In Italia la scuola più significativa è quella di Girolamo Moretti (1879-1963) che costruisce un “sistema” di analisi della scrittura in maniera originale e indipendente. Da menzionare è anche la scuola di Marco Marchesan: psicografologia.
Noi seguiremo il metodo di Moretti, secondo il quale alla base del comportamento grafico esistono leggi di natura simbolico-razionale:
La lettera è l’IDEA, è il SENTIMENTO.
Nella grafologia la lettera, da simbolo grafico si trasforma in simbolo di relazione e il comportamento grafico diventa una diretta espressione del comportamento psicologico ed esistenziale dello scrivente.
Pulver parla di simbolismo spaziale : nello spazio grafico ci sono dei vettori simbolici:
Attrazione verso la destra = progressione
Attrazione verso la sinistra = regressione
Oscillazione tra gli opposti vettori = ambivalenza
Abbiamo così le grafie progressive, che semplificano le forme e accentuano il movimento verso destra e indicano dinamismo, espansione, estroversione, altruismo e le grafie regressive, che complicano le forme accentuando il movimento verso sinistra.
Queste ultime nella grafologia indicano regressione, introversione, egoismo, narcisismo.
Il rigo in Grafologia
La scrittura occupa su di un foglio uno spazio preciso, il rigo è il luogo dove l’IO cosciente proietta i suoi sentimenti, la sua sensibilità, gli atteggiamenti di egoismo-altruismo.
La parte alta della scrittura ci dà delle indicazioni sugli aspetti intellettuali, spirituali, etici e morali della personalità.
La parte bassa è invece la zona in cui la persona proietta l’istintualità, gli interessi materiali, la concretezza e la dimensione sessuale.
In Occidente la sinistra è il punto di partenza (da cui ci allontaniamo per andare verso una meta), qui dunque stanno le esperienze passate, a partire da quelle della dipendenza dalla madre/famiglia.
La destra è invece il simbolo della meta, dove si proiettano il futuro, le aspirazioni, l’uscita dalla dipendenza dalla madre/famiglia e l’ingresso nell’autonomia.
L’altezza delle lettere nel corpo della scrittura è detta calibro, poiché il modo con cui ci si rapporta col foglio rispecchia il modo in cui ci si relaziona con l’ambiente umano.
La grandezza della scrittura ci dà una misura di quanto l’IO sia avvertito importante dal soggetto rispetto all’ambiente stesso.
Più alta è la lettera maggiore è il senso dell’IO, il senso di autostima, viceversa in caso di lettera piccola.
La pressione
Nella grafologia la pressione che si imprime nella penna è il segnale e il simbolo dell’energiapsicofisica che si profonde nell’azione.
L’allungo dei tratti orizzontali (ad es. il taglio della “t” slanciato a destra quasi fosse una spada) è il segnale dell’aggressività, così come l’arretramento degli stessi tratti rivela un senso di ansia.
Il rigo, inoltre, può avere un andamento rettilineo (lo scrivente mantiene il rigo) o assai più ondeggiante (non mantiene il rigo), indice rispettivamente di fermezza e costanza di carattere oppure di instabilità e variabilità d’umore
La curvatura
La curvatura verso destra delle aste delle lettere indica compiacenza e disponibilità verso il prossimo.
Le aste rettilinee indicano la tendenza a resistere alle pressioni dell’ambiente (fino alla rigidità e all’inflessibilità) .
La curvatura a sinistra indica non solo resistenza all’ambiente, ma anche una tendenza a porre in atto una reazione contro le pressioni esterne (senso di contraddizione, intolleranza, ribellione).
Concludiamo dicendo che la disciplina della Grafologia è un argomento così vasto che non basterebbero mesi di pratica e decine di libri per capirla a pieno.
Per questo un vero professionista grafologo ha alle spalle anni di studio e pratica.
Storia della Grafologia (in sintesi)
La Grafologia vanta una storia bicentenaria oramai.
Pur esistendo moltissime scuole grafologiche, di fatto oggi i vari approcci confluiscono in tre principali indirizzi:
l’indirizzo francese, di Jules Crépieux-Jamin, il cui metodo fu successivamente sviluppato da Jean-Charles Gille-Maisani;
l’indirizzo italiano, di Girolamo Moretti (Sul quale si fonda ASERGRAF) e di Marco Marchesan;
l’indirizzo tedesco Ludwig Klages, attualmente integrato con le intuizioni di W.H. Muller e A. Enskat.
In questi tre indirizzi confluiscono le teorie e le ricerche di alcuni tra i maggiori protagonisti della disciplina grafologica: va ricordato innanzitutto lo svizzero Max Pulver che ha introdotto l’interpretazione simbolica vettoriale della scrittura.
Poi la psicologa Ania Teillard, allieva di Jung, che ha introdotto l’interpretazione analitica in grafologia; i neuroscienziati tedeschi Rudolf Pophal, William Thierry Preyer.
I russi Nikolai Alexandrovic Bernstein i cui studi sul movimento e sulla neurofisiologia della motricità grafica hanno gettato le basi per una maggiore comprensione del comportamento grafico.
Lo scienziato Robert Saudek che ha approfondito sperimentalmente la categoria della velocità e dell’accuratezza.